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A CHI MI RIVOLGO

BAMBINI

I bambini durante il periodo dell'infanzia possono manifestare un disagio emotivo attraverso lo sviluppo di uno o più sintomi:

  • alterazione dei ritmi biologici (disturbi del sonno, enuresi notturna..);

  • comportamento oppositivo-provocatorio;

  • deficit dell'attenzione e iperattività;

  • impulsività e aggressività;

  • fobia scolare;

  • difficoltà di socializzazione e sentimenti di inadeguatezza;

  • disturbi della condotta alimentare;

  • ansia e umore depresso;

Questi non si risolvono spontaneamente ma possono complicarsi e sovrapporsi ad altri. Per questa ragione è necessario intervenire in favore della salute psicologica del bambino e del benessere della famiglia affinché possa proseguire nel proprio ciclo di vita e sviluppo psichico.

GIOVANI ADULTI

I giovani adulti tra i 19 e i 30 anni che vivono con  difficoltà lo svincolo dalla famiglia d'origine e la costruzione del proprio progetto esistenziale, potrebbero manifestare un disagio emotivo attraverso lo sviluppo di uno o più sintomi:

  • disturbi d'ansia e dell'umore;

  • disturbi psicosomatici;

  • difficoltà relazionali;

  • uso di alcool e droghe;

  • dipendenza dal gioco d'azzardo;

  • aggressività;

Individuare nuove strategie di differenziazione e autonomia, consente al paziente di liberarsi dal sintomo e curarsi del proprio benessere individuale.

ADOLESCENTI

I ragazzi in età adolescenziale tra i 12 e i 24 anni possono manifestare un disagio emotivo legato alla costruzione dell'identità e all'ingresso nell'età adulta, attraverso lo sviluppo di uno o più sintomi:

  • disturbi del comportamento e della condotta;

  • disturbi relazionali;

  • disturbi del comportamento alimentare;

  • disturbi d'ansia e dell'umore;

  • uso di alcool e sostanze;

  • violenza e autolesionismo;

Dare parole al proprio malessere anziché agirlo consente al giovane adulto e alla sua famiglia di comprendere il significato del sintomo e realizzare il cambiamento desiderato, mediante il riconoscimento dei bisogni individuali del paziente e il legame familiare.

ADULTI

La richiesta di aiuto psicologico da parte di un adulto nasce dal presentarsi con progressiva intensità di uno o più sintomi affettivi: rabbia, ansia o depressione, divenute modalità reattive disfunzionali che ostacolano il benessere dell'individuo, la sua stabilità emotiva e le sue relazioni interpersonali.

Le motivazioni per cui ciò accade sono legate agli eventi del ciclo di vita:

  • diventare genitore;

  • elaborare la separazione dal proprio compagno/coniuge;

  • elaborare il lutto per la perdita di un genitore;

  • in generale, affrontare un cambiamento drastico e improvviso;

Risulta indispensabile allora apprendere nuove modalità di interpretare la realtà e acquisire gli strumenti per disinnescare il “sistema di minaccia-sicurezza” che mette in allarme il paziente e provoca la reazione incontrollata.

COPPIE

Le coppie che affrontano una crisi o la fase di separazione posso trovare nella stanza di terapia e con la guida di esperto il modo di: 

  • elaborare e superare la delusione per il partner;

  • favorire l'ascolto dei bisogni profondi;

  • rinegoziare l'accordo iniziale;

  • risolvere problemi di interdipendenza; 

  • porre fine ai conflitti e alle escalation simmetriche;

  • rimodulare i confini con le reciproche famiglie d'origine;

  • sviluppare le competenze genitoriali;

  • affrontare il lutto per il fallimento del progetto relazionale;

La terapia di coppia diviene strumento risolutivo tanto nella direzione della riconciliazione quanto in quella della separazione, ponendosi come obiettivo quello di ricucire il legame qualunque forma esso assuma.  

FAMIGLIE

La terapia familiare è indicata nelle fasi di cambiamento, rottura o perdita che una famiglia attraversa con più o meno difficoltà durante il ciclo della vita:

  • la famiglia con bambini piccoli;

  • la famiglia con figlio adolescente;

  • la famiglia con figli adulti;

  • la famiglia in età anziana;

  • la famiglia separata;

  • la famiglia allargata o ricostituita; 

Il sintomo di uno dei membri della famiglia spesso, non è l’espressione di problematiche individuali ma indica una disfunzione a livello interpersonale. Le difficoltà di cui egli si fa portatore sono conseguenza di quanto avviene nell’ambito dell'intero sistema.

Il fine della terapia è quello di trovare modalità relazionali diverse, più adeguate e funzionali per il riconoscimento e l'espressione del malessere di ognuno. 

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